Category: Chiesa
Price: Free
Guide: Yes
Situata in uno snodo principale del traffico cittadino della città di Mesagne, la Chiesa dell’Immacolata è posizionata a cavallo tra la piazza Vittorio Emanuele II (porta grande) e la villa comunale.
Il bene di grande pregio architettonico è stato l’oggetto di un recente restauro che ha ripristinato l’antico valore degli elementi architettonici e della loro stratificazione storica.
La chiesa è inserita in un sistema urbano di pregio: accesso al centro storico (piazza porta Grande), villa comunale, castello Normanno Svevo.
Fino al 1880 la chiesa era intitolata a Santa Maria di Nazaret solo successivamente dedicata all’Immacolata Concezione. Aymonetto San Giorgio e di sua moglie Maria Maia, intorno al 1425, fecero ereggere la prima costruzione del luogo di culto che per secoli è stato tenuto dai Francescani Osservanti, che accanto avevano il loro convento. La costruzione originaria della chiesa si ritiene, fosse a due o tre navate come evidenziano testimonianze risalenti all’Ottocento. Numerose le testimonianze artistiche legate alla presenza francescana, tra le quali si segnala un quadro di S. Rocco. Inoltre, a testimonianza dell’attività dell’arciprete Parlati vi è una eloquente lapide, mentre un’altra semplice iscrizione marmorea ricorda la sepoltura di Epifanio Ferdinando, gloria patria tra le più insigni. Il campanile sarebbe stato eretto nel 1652, ad iniziativa del conventuale mesagnese Ludovico Verardo, utilizzando quale cava le antiche mura della città.
L’attiguo convento dei francescani neri, danneggiato dal terremoto del 20 febbraio 1743, fu restaurato e consolidato dai mastri muratori Basilio e Valentino de Virgilijs di Oria per il corrispettivo di settantacinque ducati.
Il piano terra fu adibito prima a stalla, poi a trappeto, indi ad abitazioni. Il primo piano servì fin dall’inizio a dare alloggio ai senzatetto; dal 1922 fu attrezzato ad albergo e, con varie ristrutturazioni, è ancora oggi adibito a tale uso.
La chiesa è luogo di culto molto caro ai mesagnesi, per la presenza di una confraternita e per la celebrazione della novena in onore dell’Immacolata che apre il periodo natalizio. Ma c’è un altro elemento che rende questa chiesa davvero importante: essa ospita la semplice sepoltura di uno dei più grandi cittadini mesagnesi, Epifanio Ferdinando il vecchio, iniziatore della storiografia locale con la sua “Messapographia”; valente amministratore civico e, soprattutto, medico tra i più noti nella seconda metà del XVI secolo, le cui opere hanno varcato i confini d’Italia fino a giungere nelle lontana Scandinavia. Tra i primi osservatori e codificatori del fenomeno del tarantismo, le sue “Centum Historiae seu Observationes” ed il suo “Libellus De Peste”, sono testi ancora studiati dagli storici della medicina.
Chiesa a navata unica con volte unghiate e finestre laterali nell’ordine superiore. All’interno della chiesa di particolare pregio sono le tele, l’altare, il crocifisso e i marmi pregiati. L’unica navata è scandita sulle pareti laterali da quattro grandi archi che racchiudono altrettante cappelle nelle quali sono collocati gli altari.
Entrando a sinistra, vi sono le tele di San Antonio da Padova 1759 e a destra quella di San Francesco di Assisi 1757 entrambe opera di Domenico Antonio Carella pittore i Francavillese. Più avanti, sempre a sinistra si incontra la tela, risalente all’Ottocento, raffigurante la Vergine Immacolata, opera del mesagnese Antonio Criscuolo.
Bibliografia
Rosario Jurlaro, Storia e cultura dei monumenti brindisini, Edizione Amici delle Biblioteca Arcivescovile ” A. De Leo”, Brindisi.
Benita Sciarra, Guida per Brindisi e provincia, Neri Pozza editore.
Alessia Galiano, testi pubblicati su guide storico-turistiche sulla città di Mesagne.
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