TERRE DI PUGLIA – LIBERA TERRA è il nome della cooperativa sociale fondata nel gennaio 2008 da giovani pugliesi per il riutilizzo dei beni confiscati alla Sacra Corona Unita. Un’eccezionale esperienza di liberazione di un territorio dall’influenza della criminalità organizzata, un’opportunità di riscatto e di responsabilizzazione per un’intera comunità. La cooperativa nasce dal progetto Libera Terra che l’associazione Libera promuove nel Mezzogiorno d’Italia, là dove esistono beni confiscati secondo la legge n. 109/96 da recuperare e rendere strumento di cambiamento sociale e promozione di legalità nei territori infiltrati dalle mafie. Già attive sul territorio nazionale sono le cooperative siciliane Placido Rizzotto – Libera Terra, Pio La Torre – Libera Terra e la cooperativa calabrese Valle del Marro – Libera Terra.
Alla fine degli anni ’70 la penisola salentina fu teatro dello sviluppo di una feroce e cruenta organizzazione criminale, che intendeva mutuare la struttura e gli atteggiamenti tipici di Cosa Nostra sicialiana. La quarta mafia, la Sacra corona unita, in pochi anni si insinuò nelle pieghe della società pugliese, minandone la serenità, il vivere civile ed inquinandone profondamente il tessuto economico. Specie nel brindisino e nel leccese si costituirono i gruppi più violenti, capaci di mettersi alla testa dell’intera consorteria criminale sino alla fine del secolo scorso. Furono anni duri per l’intera popolazione locale, una scia di sangue che sembrava non dovesse avere fine. L’azione repressiva delle forze dell’ordine e della magistratura decapitò tuttavia i vertici dell’organizzazione, in realtà assai fluida nella struttura e debole nel raccogliere il consenso dei cittadini. Ma la vita della comunità salentina e pugliese sembra ancora avvelenata da una cronica emergenza di legalità. Oggi la Sacra Corona Unita sembra domata, ma in realtà non dorme. I clan non sparano più, ma continuano a gestire i traffici illeciti, lavorando spesso da intermediari al servizio di altre mafie nei rapporti con le organizzazioni criminali d’oltre Adriatico. Restano insomma gli affari criminali che determinano un grave pericolo per la democrazia.
Anche in Puglia si contano dunque numerosi beni confiscati alla mafia. Da alcuni anni Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie è attiva nel territorio regionale e ha stretto patti di collaborazione con istituzioni ed enti del territorio, promuovendo la nascita di una cooperativa di giovani che gestiscano i terreni agricoli confiscati ai boss nella provincia di Brindisi ed oltre. Il 31 gennaio 2008 è nata così la cooperativa sociale Terre di Puglia – Libera Terra, un progetto che vuol essere non solo uno strumento di sviluppo economico ma anche un veicolo di crescita politica e culturale per l’intera comunità locale.
A seguito delle esperienze siciliane e calabresi, il progetto Terre di Puglia – Libera Terra prevede inizialmente l’uso dei beni confiscati alle mafie nella provincia di Brindisi, nei comuni di Mesagne, Torchiarolo e San Pietro Vernotico. Si tratta di circa venti ettari di terreno coltivati a grano biologico – grazie al quale già nel 2007 sono stati prodotti i primi tarallini pugliesi con marchio Libera Terra, diffusi presso gli ipermercati Coop – e di circa trenta ettari di vigneto tipico, in via di recupero dopo anni di abbandono anche grazie al lavoro di agronomi del circuito Slow Food. I soci della nuova cooperativa sono stati individuati per mezzo di un bando pubblico (pubblicato dal 18 giugno sino al 7 settembre 2007) del quale è stato dato avviso in tutto il territorio nazionale. Alla selezione hanno risposto ottanta persone circa, ma soltanto otto sono stati selezionati per partecipare al periodo di formazione e stage finalizzato all’acquisizione di conoscenze e competenze da spendere all’interno della nuova cooperativa.
Partner del progetto, oltre ai Comuni interessati dai beni confiscati, la Prefettura di Brindisi e Libera, sono la Provincia di Brindisi ed Italia Lavoro Spa con le risorse del Programma Pari. Al percorso partecipa l’agenzia nazionale Cooperare con Libera Terra, una rete di soggetti economici di rilievo nazionale (Legacoop – e la sua articolazione territoriale Legacoop Puglia -, Coop Italia, Conapi, Progeo, Alce Nero e Mielizia, Unipol e numerose altre) che mettono le proprie competenze a servizio delle sfide di Libera Terra. Fondamentale il sostegno politico ed economico della Regione Puglia che scommette su questa esperienza a vantaggio di tutto il territorio.
L’obbiettivo di fondo è dunque l’affermazione di un’idea di cooperazione sociale che vinca nella legalità, nella qualità, nella sostenibilità e che contemporaneamente segnali la capacità di restituire ai cittadini ciò che è stato sottratto con violenza e arroganza, perché diventi simbolo di un possibile riscatto, di giustizia e sviluppo per l’intera comunità pugliese.