Category: Monumento
Price: Free
Guide: Yes
Nell’agro di San Pancrazio Salentino è stato ritrovato un insediamento rupestre risalente al IV-V secolo d.C.: la Grotta dell’Angelo.
La grotta è ubicata all’interno dell’azienda agrituristica Masseria Torrevecchia e insieme a una serie di sili e di tombe facenti parte di un insediamento di monaci basiliani e a una serie di altre grotte, costituisce uno dei beni storici e paesaggistici del territorio del paese.
La grotta era anticamente una tomba a camera come attesta un architrave sorretto da due pilastri laterali. In epoca alto-medioevale fu riutilizzata come luogo di culto cristiano; le pareti interne sono completamente affrescate.
Immagini di santi che, secondo l’iconografia bizantina, sono coperti da ampi mantelli e da vesti riccamente decorate, con libri in mano e aureole sulla testa, si distinguono sulle pareti. Su quella di sinistra, subito al lato dell’ingresso, è la raffigurazione di san Vito, identificabile dalla presenza del cane ai suoi piedi, secondo l’iconografia tradizionale. Anche la volta era completamente decorata. Sono ancora visibili, infatti, piccoli fiori rossi presenti sulle rocce crollate dalla copertura. La grotta, insieme a una serie di sili e di tombe facenti parte di un insediamento di monaci basiliani del periodo IV-V secolo d. C. e a una serie di altre grotte, costituisce uno dei beni storici e paesaggistici del territorio del paese.
Un luogo di culto cristiano isolato, legato alla componente monastico-religiosa italo-greca, è reperibile nella grotta dell’Angelo, ubicata all’interno dell’azienda agrituristica Masseria Torrevecchia e circondata da aiuole a prato inglese e la piscina. Vi si entra attraverso sette gradoni. La volta, quasi crollata del tutto nella parte ovest, all’ingresso principale è sostenuta da un grosso pilastro centrale. Per questo motivo oggi la grotta è ricoperta da una struttura plastificata perché possano conservarsi nel tempo gli affreschi, le pareti, le tombe e tutti i beni culturali in essa contenuti. Nella parte posteriore, in linea con l’ingresso, è presente una nicchia rettangolare dove probabilmente era collocato l’altare.
Le pareti sono interessate da brani pittorici risalenti a diversi periodi dal X all’XI secolo, qui si possono notare tracce di intonaco che lasciano intendere come la cripta fosse affrescata con diverse figure di Santi secondo l’iconografia bizantina. Attualmente sono chiaramente leggibili una raffigurazione di S. Vito martire, identificabile dalla presenza del cane secondo l’iconografia tradizionale.
Resti di altre figure di Santi di cui sono visibili le tuniche finemente realizzate, un volto estremamente espressivo e una scena di un drago tra due Santi. Il soffitto, una volta interamente affrescato, mostra oggi solo alcuni fiori rossi a cinque petali, una croce dipinta di rosso ma corrosa dal verderame in più punti nei pressi di una nicchia rettangolare dove probabilmente era collocato l’altare.
Sul pilastro centrale si notato le tracce di due fasi pittoriche differenti, con una testa di buona fattura del Bambin Gesù e il manto della Vergine.
Il bene è di grande valenza storico testimoniale ed archeologica, grande valenza artistica degli affreschi.
Bibliografia
Casucci, R. et altri (2006), San Pancrazio Salentino…Tra arte e tradizione locale, La Pulce Editrice.
Pro-Loco con il patrocinio del Comune di San Pancrazio Salentino (inedito), DVD C’era na fiata, Comune di San Pancrazio Salentino.